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venerdì 30 giugno 2017

Tronchi d'albero: idee per trasformarli in elementi d'arredo

Negli spazi aperti, in foreste e parchi urbani, le sedute circolari ricavate da tronchi d'albero sono una soluzione pratica e di forte impatto, ideale per aree picnic e playground. Invece, tra le mura domestiche e nei bar, i tronchi trasformati in sgabelli e arredi donano agli ambienti un tocco caldo e originale. I ceppi, altrimenti destinati ad ardere o al macero, possono essere abbelliti da piedini, imbottiture colorate, pizzi macramè e verniciature in contrasto con l'aspetto grezzo del legno. Ecco alcune idee e consigli per trasformare tronchi in incantevoli elementi d'arredo!

TEGOLE IN TERRACOTTA PER SGABELLI DI DESIGN

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Tronchi d'albero per l'arredamento: idee

Nella zona notte, ceppi di varie dimensioni acquistati in negozi specializzati o recuperati dal taglio nei boschi possono diventare comodini e mini sedute, mentre nelle zone giorno e nei bar si possono riciclare in tavolini e deliziosi pezzi di design, come lampade, appendiabiti e vasi. Grandezza e forma determinano il disegno e l'utilizzo: più ceppi di stessa dimensione e altezza possono essere legati da cinghie, uno o più tronchi decorativi diventano la base per tavolini bassi, scavati o rialzati da supporti metallici diventano piani d´appoggio e sedute ecologiche!
È possibile anche ribaltare il ceppo, per ottenere un ripiano più ampio e poter appoggiare una lampada, alcuni libri e la sveglia. Bellissimo l'effetto di vari tronchi affiancati e coperti da vetri o ripiani circolari, colorati o con pattern geometrici.
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Come trasformare un tronco d'albero in elemento d'arredo

Le specie più adatte sono: la betulla, il castagno, il ciliegio, il melo, il noce, il faggio e il pioppo; ma per l'utilizzo come arredi conta anche la sagoma e la grandezza. Se il tronco di legno è stato ricavato da un albero vivo, è necessario farlo asciugare per almeno un anno e non tenerlo a contatto diretto con il sole. È sempre opportuno rimuovere la corteccia, specie per progetti d'ínterni: è molto piacevole specie se rugosa e grigio-bruna, ma è destinata a staccarsi appena terminato il processo di asciugatura. Si procederà, quindi, dopo la rimozione della corteccia alla pulizia con prodotti naturali (per es. con sapone di Marsiglia e acqua, aceto e olio di lino), e alla verniciatura con impregnante o smalto colorato.

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giovedì 29 giugno 2017

Come ti riciclo il pallet. Legno e creatività per arredamenti eco a costo zero

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Tante le idee di riciclo creativo partendo dal pallet. Un semplice bancale in legno – di quelli comunemente utilizzati per il trasporto delle merci – si presta ad essere trasformato in interessanti oggetti d’arredamento green, dando una mano all’ambiente e al portafogli. Le proposte sono tante ed arrivano da designer, blogger ma anche amanti del fai–da–te con il pallino per il reimpiego dei materiali. É possibile lavorare il pallet così com’è utilizzare la materia prima legno per costruire qualcosa di nuovo ed originale.
Come lo steccato per un giardino, in perfetto stile British, in cui le assi, accuratamente levigate e trattate, vengono smussate e lavorate nelle estremità e sono l’ideale per una recinzione solida, ecosostenibile e a costo zero. Per restare ancora sull’outdoor ecco il pallet che diventa un perfetto giardino verticale. Basta isolare i vuoti della struttura con un telo più o meno traspirante, a seconda del tipo di specie da piantumare, e provvedere alla punzonatura lungo i bordi. Gli interstizi così ricavati andranno riconsiderati a mo’ di vasi, perfetti per soddisfare la voglia di verde anche in piccoli spazi.
Ma si può utilizzare il legno del bancale anche per realizzare lampade di design , mensole – suggeriamo uno splendido tutorial per costruire una madia passo dopo passo – e sedute di ogni sorta, con un pizzico di manualità in più.
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Senza dubbio è nell’arredamento che il pallet di legno di più evidenzia le sue potenzialità creative. Via libera a testiere per letti, scarpiere, divani e tavolini di ogni sorta. Sovrapponendoli si ottiene già il supporto ideale per poggiare un materasso e trasformare un oggetto di risulta in un rivisitato letto cult alla “giapponese”, con una spesa praticamente nulla. Di sicuro effetto è ancora il portariviste pensato dalla designer Flavia Dalla Pellegrina. “Pallet” è un sistema componibile adatto ad essere fissato a parete o per separare ambienti diversi in una stessa abitazione.
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Oltre a prodotti di arredamento messi in vendita e destinati sia per l’interno che l’esterno, è possibile commissionare la realizzazione di progetti personalizzati o consultare, direttamente on line, in manulae Ikrea che presenta tutte le istruzioni per costruire in piena autonomia mobili e oggetti vari, partendo sempre dal pallet. E c’è addirittura chi ha impiegato bancali dismessi per realizzare una casa in pallet in piena regola, dotata di ogni comfort abitativo... Provare per credere!

mercoledì 28 giugno 2017

Un ramo d’albero, una corda e una seduta: il design sostenibile dell’altalena

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L’altalena non ha un autore, né una data di nascita, né una forma codificata. Fa parte di quella categoria di manufatti che si raggruppano sotto l’espressione “design anonimo”. Perché è sicuramente di uno o tanti anonimi l’idea sostenibile di sfruttare un ramo d’albero come braccio a cui sospendere la corda che diverrà sostegno per la seduta, a formare un insieme che oscillerà nell’aria. Un sedile leggero appeso per mezzo di funi a un sostegno più elevato è un esempio originale di design anonimo.

GIOCATTOLI SOSTENIBILI PER INSEGNARE AI BAMBINI A RISPETTARE L’AMBIENTE

Se la seduta è un vecchio pneumatico, il design anonimo diventa anche sostenibile, perché si attribuisce ad un oggetto che ha esaurito la funzione primaria per cui è stato concepito, una seconda funzione – e magari una terza e una quarta. È l’improvvisazione a guidare l’ingegno di qualcuno che, a partire da una corda e un consunto pneumatico, ha prolungato il ciclo di vita di un oggetto ormai inutilizzabile, rendendolo perfettamente adatto alla nuova funzione e allontanando da esso il momento critico dell’abbandono in discarica.
Eva Cantarella, in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, ci racconta il mito legato alla nascita dell’altalena, uno dei più comuni giochi per grandi e piccoli, mai tramontato: “… La perfida Clitennestra, che d’accordo con il suo amante Egisto ha ucciso il marito Agamennone, viene uccisa dal figlio Oreste, che vuole – e nella mentalità dell’epoca deve – vendicare il padre. Ma, anche in quel mondo, il terribile mondo della vendetta, il matricidio è una colpa inespiabile. Perseguitato dal rimorso Oreste fugge, inseguito, oltre che dalle Erinni che vogliono fargli pagare il terribile gesto, anche dalla sorellastra Erigone, la figlia che Clitennestra ha avuto da Egisto. Ma quando giunge ad Atene Oreste viene assolto: «Il vero genitore – decreta la dea Atena, esprimendo quel che pensavano se non tutti, quantomeno molti greci – non è la madre, bensì il padre». A questo punto Erigone, disperata, si impicca. Senonché, quando la notizia si sparge, le vergini ateniesi, come se fossero state contagiate, prendono a impiccarsi in massa. La città rischia di estinguersi. Preoccupatissimi, gli ateniesi si precipitano a interpellare l’oracolo di Apollo, che suggerisce un rimedio: basta costruire delle altalene, così che le ragazze possano dondolarsi nell’aria, come quelle che si impiccano, ma senza perdere la vita. La città è salva, gli ateniesi sono felici, le ragazze ateniesi ancor più di loro, e l’altalena diventa il gioco preferito delle ragazze di tutti i tempi”.
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Al di là del mito, qualcuno sostiene che l’origine dell’altalena, con sedute fatte di grosse gomme riciclate, sia da datarsi nella seconda metà del XIX secolo. Qualcun altro è certo che l’origine dell’altalena oscillante si perda nella notte dei tempi. L’unica certezza è che la quintessenza del design sostenibile consista nel trovare risposta ai bisogni –o piaceri– più elementari, attraverso soluzioni che si avvalgano di materiali poveri, semplici, e soprattutto locali. E le altalene anonime, quelle fatte di corde e copertoni, non ne sono che un mirabile esempio.

martedì 27 giugno 2017

COME REALIZZARE UNA PANCA PALLET

Per creare una panca da giardino di lunghezza 240 cm e altezza 67 cm, occorrono: 4 pallet di dimensioni 80x120x13 cm e due parti di pallet di 44x120x13 cm, 25 viti, cuscini, cacciavite (o avvitatore) e sega a mano.
La base della panca è costituita dai 4 pallet interi disposti specularmente e sovrapposti a due a due fissati con le viti; l’altezza è di 23 cm.
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Gli schienali sono formati dalle due parti di pallet, fissati con viti, e posti verticalmente (h 44 cm) sui pallet precedentemente accoppiati. 
E’ possibile lasciare la seduta al naturale o trattarla con finiture ecologiche.
Al di sopra delle due sedute completare la panca con cuscini rivestiti di tessuti ecologici e colorati da piante tintorie o da materiale di riciclo (scampoli di tele, t–shirt o coperte cucite a patchwork).
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DA DOVE PROVIENE?

Posto che il legno sia un bene primario e relazionale e l’upcycling creativo sia l’imperativo della nostra generazione, la logica del pallet riciclato deve essere sottomessa alla sostenibilità, funzionalità e salubrità.
E’ necessario controllare la provenienza tramite le certificazioni Fsc e Pefc, garanzia che il legno derivi da foreste dei paesi del Nord Europa e sia trasformato con criteri ecosostenibili; la certificazione FitOk garantisce, invece, che il pallet non abbia trasportato merci tossiche o che perlomeno sia stato sanificato.

PALLET CON CREATIVITÀ

Lontani dal conformismo d’arredo e dal semplice bricolage, i progetti con pallet e altri materiali di riciclo sono fatti con creatività, ispirazione, contaminazione e, chiaramente, sono legati al saper fare condiviso.
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La panca può incontrare l’orto à porter creando una seduta con piccola aiuola verde seguendo le istruzioni del kit di montaggio, una libreria o attaccapanni per esterni possono essere chiusi da una tenda vegetale, ed aggiungendo delle ruote da bicicletta si potrà spostare il proprio orto mobile in piazze e centri storici.

lunedì 26 giugno 2017

L'estate? Tempo di relax. Suggerimenti per montare un'amaca in giardino

Le amache, accogliente giacigli outdoor, sono il simbolo del riposo all’aria aperta e sinonimo di relax. Montate solitamente tra due alberi o due pali, le amache sono perfette soluzioni per il campeggio, nella frescura di una pineta, ed il giardino, ma ne esistano versioni adatte anche ad essere montate indoor.
Sul mercato è possibile trovare diverse soluzioni. Una vasta selezione di amache e' presente su Duzzle, il nuovo shop di arredamento per la casa, l'ufficio e il giardino, che propone colorate amache brasiliane, matrimoniale e in policotone con solidi supporti in acciaio che le rendono adatte ad essere installate tanto all’esterno che dentro casa. Scoprile in offerta “Flash” su Duzzle fino al 15 Giugno. Prezzi a partire da 18 euro con ulteriori sconti del 10% iscrivendosi alla newsletter.
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Se sei un amante del fai da te e preferisci costruirla da te piuttosto che comprarla, ecco qualche suggerimento per realizzare un’amaca con pochi elementi. Potrai utilizzarla per riposare, leggere un libro o prendere il sole, insomma ti assicurerai il relax per tutta l’estate!

AMACA FAI DA TE IN TESSUTO

Insieme a quella costituita da una rete (più difficile da realizzare da sé), l’amaca in tessuto è probabilmente quella più classica e diffusa. Per realizzare un’amaca in tessuto sarà preferibile selezionare tessuti resistenti e naturali, che non irritino la pelle o siano poco confortevoli. Per l’opzione singola basterà un tessuto largo circa 1 metro e 30 e lungo circa 3 metri. Per amache matrimoniali potrai scegliere di optare per una larghezza poco meno che doppia. Ti servirà anche una corda resistente, di una lunghezza indicativa di 20 metri, ma variabile a seconda della distanza reciproca dei sostegni. La corda va divisa in due metà.
Per realizzare l’orlo in cui passerà la corda da annodare all’albero o al palo in una estremità, piega due volte su se stesso il lato corto del tessuto, lasciando uno spazio, come una sorta di asola, per consentire il passaggio di uno dei due pezzi di corda. Procedi ugualmente per l’altro lato del tessuto. Una volta effettuati questi passaggi, non resta che legare l’amaca agli alberi.
In alternativa, è possibile dotarsi anche di un bastone di circa 1 metro di lunghezza e creare un’asola nel tessuto più larga (tanto da farci passare il bastone). Quindi inserire il bastone nell’asola (al posto della corda) e utilizzare la corda per legare il bastone all’albero. Con questo sistema l’amaca potrebbe risultare un po’ più comoda.

Il nodo per fissare l’amaca all’albero

Realizzata l’amaca, per fissarla all’albero è importante utilizzare una corda resistente e di qualità, possibilmente con un diametro uguale o superiore ai 6 millimetri. Ci sono diverse possibilità per realizzare il nodo per annodarla all’albero. In generale, per evitare che la corda si deteriori a furia dello sfregamento contro il tronco, e per evitare di rovinare il tronco, è consigliabile avvolgerla due volte intorno al tronco o ramo, assicurandosi che la corta si incroci. Un’alternativa per proteggere la corda è quella di farla passare in un pezzo di tubo di gomma come quello di una pompa da giardino.

AMACA FAI DA TE CON LENZUOLA MATRIMONIALI

Realizzare un’amaca da sé e farlo anche con materiali di riciclo è sicuramente una soddisfazione in più. La prima opzione in generico tessuto può essere replicata utilizzando lenzuola matrimoniali piegate in due, così che siano più resistenti del singolo strato.

AMACA FAI DA TE IN PALLET

Quella dei pallet è una perfetta idea di riciclo per un’amaca ecologica oltre che comodissima. I pallet infatti danno l’opportunità di realizzare una sorta di grande altalena, un divano sospeso, più che una classica amaca, da allestire con grandi cuscini colorati, lasciare al grezzo o dipingere a piacere.
Realizzarla è davvero semplice: basta assicurare una solida corda alle assi del pallet e legare la corda ad una struttura lignea sovrastante, dei ganci al soffitto o un robusto ramo di un grosso albero. 
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domenica 25 giugno 2017

5 idee low cost per rinnovare vecchie cassettiere


Può capitare di avere vecchie cassettiere che non piacciono molto… Si ereditano da coinquilini in partenza e da parenti, si scoprono nei mercatini dell’usato o stazionano da tempo in cantina. Ed anche, più comunemente, possono provenire da negozi di arredamento di massa. Non disperate! Questi mobili possono ritornare al passo dei tempi, grazie semplici accorgimenti ed astuzie. Ecco 5 idee per rinnovare le vecchie cassettiere e trasformarle in complementi d’arredo personali e del tutto originali in modo low cost!
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Bordature ed etichette sui cassetti

Per comodità ma soprattutto per economia, siamo costretti a rivolgerci ai negozi di massa per arredare la casa; il risultato è che dappertutto troviamo gli stessi anonimi mobili. È possibile, però, aggiungere, specie per le cassettiere, un tocco personale ed ottenere effetti sorprendenti.  Si possono verniciare completamente con le stesse tonalità dei nostri ambienti, creare delle bordature sui singoli cassetti o applicare etichette. Il comò ricorderà lo stile francese o inglese, lasciando per sempre il mondo della monotonia!
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Sostituire le maniglie e colorare l’interno

Come per il vestiario, anche per gli arredi sono proprio gli accessori a fare la differenza! Basta cambiare i piedini dei mobili, aggiungere profili metallici o dorati agli angoli, ma soprattutto sostituire le maniglie dei cassetti con corde, colorati pomelli e cinture di pelle. Infine, per svecchiare la cassettiera tinta unita, si può colorarne l’interno con varie tinte o tappezzarle con spartiti musicali o carte vintage: completamente aperta sarà un arcobaleno di colori!
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Rivestire con la tecnica del decoupage e stencil

Rivestire le cassettiere con la tecnica del decoupage può essere divertente e il risultato davvero inaspettato, specie se utilizzate mappe geografiche o vecchi giornali. Innanzitutto, levigate la superficie della cassettiera per rimuovere completamente la vecchia vernice. Dopo, ricoprite con della vernice bianca, lasciate asciugare e procedete con la decorazione. Dopo aver scelto la carta con l’aiuto di un pennello, passate una o più mani di colla vinilica, per far aderire perfettamente la carta alla superficie del mobile. Infine, stendete della vernice trasparente per proteggere la decorazione. Per i più pigri, basterà colorare con pennarelli o applicare stencil.
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Cassettiere in stile provenzale o inglese

Le cassettiere di buon legno possono essere decapate per ottenere uno stile più classico e romantico, il cosiddetto "Shabby chic". Prima di tutto dovrete verificare l’integrità del mobile e stuccare eventualmente le parti rovinate. Dopo aver lasciato asciugare lo stucco, svitate i pomelli e maniglie e grattate la superficie per poi stendere una mano di fondo legno all’acqua. Dopo l’asciugatura, se desiderate dare un’aria più vissuta al mobile, usate la carta vetrata e grattate gli spigoli e tutte le parti da mettere in risalto. Si può, infine, antichizzare la superficie stendendo delle pennellate di cera anticante. Con stencil o decoupage (pizzo macramè, fiori, illustrazioni vintage…) si impreziosisce ulteriormente il mobile. Montate, infine, i pomelli e  foderate i cassetti con una bella carta.
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Cassettiere d’autore

Come straordinarie ispirazioni, proponiamo una serie di cassettiere firmate da famosi designer che hanno messo mano su vecchi pezzi. Annie Sloan trasforma una vecchia cassettiera con gradienti di colori ispirati a quadri di Paul Klee. Per ottenere un effetto simile, basta dipingere la struttura con un colore scuro, per esempio grafite, e selezionare due colori complementari per i cassetti inferiori e superiori (per es. arancione e blu).  Si devono creare diverse gradazioni: per l’ultimo e il primo si usano i colori scelti, per gli altri si mescolano gradualmente le due tinte. Quindi, per il successivo cassetto, blu con una piccola quantità di arancione, per quello più in alto ancora una maggiore quantità, e così via... L’ultimo, sarà di un'unica tinta, senza tracce di blu. La tecnica è valida per ogni altra coppia di colori.
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James Plumb realizza delle cassettiere sostituendo tutti i cassetti con vecchie valigie, assemblandole in un unico pezzo dal sapore vintage. Il designer inglese ristruttura ogni bagaglio con attenzione ad ogni dettaglio; le cassettiere sono perciò uniche, con diverse dimensioni e forma, realizzate su misura.
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Alcune ditte hanno creato elegantissimi arredi a partire da vecchi scarti; il risultato è un mix di stili e legni diversi. Ultimo esempio, è un estroso comò con i suoi 3 cassetti poco profondi per lettere e 6 cassetti più capienti dai toni e maniglie diverse. Blu, bianco e nero ed una collezione di pomelli in legno, metalli e osso. "Un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto"come dicono le mamme grazie alle cassettiere rinnovate!

sabato 24 giugno 2017

Idee per riciclare vecchie porte e finestre

Adoro vedere ricollocazioni, re-interpretazioni e continui cambi di situazioni e stato. Di conseguenza adoro le idee di up-cycling, anche perché riciclare è il modo per eccellenza di essere sostenibili. Se poi l’oggetto da riutilizzare ha un valore simbolico e intrinseco, come nel caso di vecchie porte e finestre, allora tutto diventa più interessante e sensato. Il concetto è sempre lo stesso: farsi ispirare da esempi per raccogliere qualche idea, seguire tutorial o workshop, coinvolgere artigiani locali (fabbri, falegnami e tappezzieri) e, naturalmente, avere un po’ di gusto e fortuna. Per saper immaginare l’oggetto in nuova veste e trovare il pezzo giusto in soffitta o in qualche mercatino dell’usato!
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NUOVA VITA PER LE VECCHIE FINESTRE

Spesso in ristrutturazioni o adeguamenti è necessario sostituire i serramenti con nuovi energicamente più prestanti. È un peccato, però, buttarli in garage o in discarica! Una vecchia e solida porta, magari intarsiata o di legno pregevole, si adatta pressoché a qualsiasi uso, le idee per riciclarla sono tantissime: da semplice apertura può diventare porta-foto, tavolo da studio o cucina, testiera e separè nella stanza da letto.
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PORTE IN DISUSO RICICLATE IN ORIZZONTALE...

Per realizzare un tavolo da giardino o per ambienti interni, bastano due cavalletti di ferro o legno. Si inizia a rimuovere le vecchie vernici con carta vetrata e le polveri con un panno umido, poi si dipinge applicando più mani ma, se si preferisce un effetto retrò, si lascia il legno al naturale. Per esterni, però, è sempre meglio preservare il piano con una lastra di vetro. La lunghezza dei supporti determinerà la destinazione e forma finale: tavolino da thè in soggiorno, bancone per zona cucina o negozio, scrittoio per ufficio.
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...O IN VERTICALE

Le porte e le persiane poste in verticale possono invece diventare deliziosi separé ed, incernierate ad altre di diversa forma o colore, si trasformano in divisori più grandi. Inoltre, è sempre possibile inserire specchi, ganci e mensole in modo da realizzare utilissimi guardaroba. Le finestre e persiane di case storiche o di campagna possono chiudere la dispensa della cucina, diventare chiusure scorrevoli e pannelli per appendere oggetti e promemoria nei corridoi o in cucina.
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Per la mano esperta e l’occhio allenato degli artisti dell’up-cycling, non sarà certo difficile creare nuovi complementi d'arredo: dondoli, testiere per il letto, comodini e piccole serre per piante… Del resto è la porta, intesa simbolicamente come "passaggio" e "comunicazione", a suggerire l'idea di sempre nuovi cambiamenti di stato!

venerdì 23 giugno 2017

Arredare con creatività: i quadri fai-da-te

Vorreste un bel quadro da appendere alle pareti di casa, che esprima la vostra creatività e racconti qualcosa di voi? Oggi c’è un modo molto semplice per realizzarlo da sé: la stampa fotografica in grandi formati su materiali innovativi.

SUPPORTI: I MATERIALI DA UTILIZZARE

Prendete ad esempio la tela pittorica, un materiale utilizzato in pittura da secoli: oggi è uno dei supporti più utilizzati per la stampa fotografica. L’immagine viene riprodotta direttamente sulla tela che viene poi fissata ad un telaio di legno perché sia ben tesa e non si deformi nel tempo. Particolarmente leggera e maneggevole, è semplice da fissare alla parete e dona un aspetto artistico alle fotografie.
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Anche materiali un tempo utilizzati solamente in ambito industriale e pubblicitario, come il plexiglass, il forex o l’alluminio, oggi sono utilizzati per la riproduzione di fotografie per la loro praticità e per la luminosità che donano alle immagini. Grazie all’evoluzione delle tecniche di stampa oggi non ci sono più limiti ai supporti utilizzabili, a prezzi molto economici.
I formati a disposizione sono moltissimi, dal quadrato 20x20cm ai formati poster giganti come il 150x100cm. Naturalmente l’unico limite che rimane è legato alla qualità della fotografia: per ottenere un quadro di qualità anche su formati molto grandi, la risoluzione deve essere molto alta e la composizione della foto ricercata: ogni minimo difetto ottico viene amplificato dalle grandi dimensioni.
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LA QUALITÀ DELLE FOTO

Per non sbagliare nell’ordine della stampa fotografica è quindi molto importante selezionare con cura la propria foto. Per i meno esperti esistono servizi online, come la stampa poster e tele di Cewe, che offrono la possibilità di visualizzare un’anteprima del risultato finale e avvertono l’utente se l’immagine selezionata per la stampa non ha una risoluzione sufficiente ad evitare antiestetici effetti di sgranatura. I servizi online di stampa fotografica offrono inoltre la possibilità di modificare l’immagine durante l’ordine, personalizzandola ad esempio aggiungendo delle scritte.
La diffusione dei servizi di stampa poster online è però dovuta soprattutto alla comodità dell’ordine via web. Ordinare le stampe poster su Cewe ad esempio è molto semplice: si può fare direttamente dal sito oppure tramite un software di ordine scaricabile gratuitamente. Il poster viene poi spedito ben imballato tramite corriere.

giovedì 22 giugno 2017

Come rinnovare sedie in legno. Idee e colori

Carte da parati esotiche o dai paesaggi acquerellati, cuscini, tappeti all'uncinetto e, immancabili, le sedie di legno colorate: ecco delle idee su come rinnovare completamente l'arredamento con pochi mobili e l'uso sapiente di nuance e toni a contrasto!
Da considerare come pezzi basilari di arredo, le sedie e gli sgabelli in legno dipinti, parzialmente o del tutto, conferiscono quel tocco di unicità ad ogni ambiente. Di seguito alcuni suggerimenti e idee originali per rinnovare le sedie fuori moda e un po' banali, da estendere ovviamente anche ad altri arredi in legno, come cassettiere, tavoli e armadi.
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Le sedie in legno che più si prestano ad essere rinnovate

È ancora possibile scovare nei mercatini dell'usato a prezzi accettabili o nelle case dei propri nonni sedie di legno dalle linee eleganti e pulite, come le parigine e le tigullineI dettagli artigianali e le forme raffinate sono garanzia di successo del restyling: semplicemente laccate o colorate, lasciando trasparire le venature del legno, si sposano perfettamente con ogni ambiente e stile, dal delicato shabby chic al deciso industrial bianco/nero.
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Diffusissime le Thonet e le Bristot (con le molteplici riproduzioni nel rispetto del design curvo e aggraziato dei modelli originali), queste sedie in legno si prestano benissimo a rivisitazioni e cambi di look contemporanei. Economiche e decisamente più comuni sono, infine, le sedie paesane tipiche dell'arredo povero con seduta in paglia, utilizzate in cucina e in ambienti rustici.
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Come rinnovare le sedie in legno: idee e colori

Tralasciando la possibilità di tappezzarle con nuovi e vivaci tessuti, consideriamo soltanto la struttura delle sedie, suggerendo diverse idee per colorarle.
Se la sedia è tutta in legno, una soluzione semplice è applicare una pittura gessosa e opaca, magari color pastello, verde menta, giallo limone… stupende tutte le gradazioni di blu.
Poco importa se le sedie in legno da rinnovare sono diverse per forma e essenza, le nuove tinte uniformeranno il set, riempiendo la casa di colore e luce. In questo modo si recuperano dietro un'unica tavola o nella stessa stanza le più disparate sedute: le seggiole arrotondate di scuola e le più eleganti trovate dai rigattieri, fratini e poltroncine classiche, con un effetto interessante tipo caffè berlinesi e pub di nuova tendenza.
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Nel caso le sedie a disposizione fossero di legno diverso, si potrebbe optare per una finitura a tinta bianca o decapata, per poi divertirsi con alcuni elementi colorati, come i piedi, lo schienale o semplicemente i braccioli. Più sofisticata è la sfumatura di due/tre tinte sempre da applicare a tutta o a porzioni della sedia. Ardito è invece l'effetto "a metà" come se l'arredo fosse stato tagliato o avesse una doppia personalità, ottenuto con due diverse tinte applicare a metà o un quarto della sedia, con cromatismi a contrasto bianco/nero, grigio/giallo... Questa particolare decorazione è ancor più efficace se le sedute sono posizionate contro pareti bi-monocrome (per esempio muro e parte superiore dello schienale dello stesso colore, mentre seduta, gambe e pavimento di legno simile).
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Gli stencil per rinnovare le sedie in legno

Niente di più bello per i patiti di màndala e pattern geometrici, la decorazione di sedie da rinnovare tramite stencil, come piccoli tattoo o estesi a copertura totale. Alcune sedie sembrano un tributo a Frida Kahlo, altre un viaggio lisergico dei Pink Floyd: dipinte a mano e personalizzate, queste sedie in legno conservano l'unicità del manufatto artigianale, dove le piccole imperfezioni si trasformano in pregi e peculiarità.