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venerdì 12 settembre 2014

MINI PASTICCERIA ANNI '60

Recupero di una vecchia scatola da pasticceria, decorazione in stile shabby e pasticcini in miniatura  in pasta sintetica Fimo. 

                                     
 
Materiali:
Fondo universale
colla
colori vari
carta decorata
vernice di finitura

 

               
 

 

Ho volutamente lasciato la scatola di biscotti in latta  nello stato in cui l’ho trovata, salvo darle una bella ripulita con un panno imbevuto di detergente di marsiglia liquido!



PRIMA
DOPO
Per gli interni ho adoperato dei mobiletti pretagliati di compensato, reperibili nei negozi di hobbistica e venduti per realizzare la “casa delle bambole”.

 
 La credenza, il bancone e gli scaffali sono stati dipinti con la tecnica dello “shabby chic” utilizzando dapprima l’acrilico marrone scuro e in seguito l’azzurro polvere.
 

La “tappezzeria” è stata ricavata da striscioline di carta da scrapbooking, ma vanno benissimo ritagli di carta da découpage, purchè in sintonia con lo stile di quei tempi (colori pastello, disegni con fiorellini, angioletti, bambini)

 
 Per il pavimento ho ritagliato della carta da modellismo ferroviario….che imita le piastrelle in cotto.Ho utilizzato una colla da cartonaggio per incollare tappezzeria e mobiletti, che sono stati arricchiti da un pizzo recuperato da vecchie bomboniere!

COME E’ NATO IL PROGETTO 

Sono stata bambina quando si andava a letto dopo “Carosello”, quando ancora i biscotti per la prima infanzia - e non solo - si vendevano in scatole di latta dai colori sgargianti : potevo farmi mancare nel magazzino delle scatole di quel tipo ? Mi sono sembrate perfette per l’ambientazione di una mini-pasticceria anni ’60, con tanto di tappezzeria dai toni azzurrini e romantici, con scaffali e credenza delicatamente “shabby”, arricchiti con bordure in pizzo…. 
Il pavimento è piastrellato con listelli in “cotto” rustico ed è impolverato dai sacchi di farina posti sotto lo scaffale, dove sono posti in bella vista dolciumi già pronti per essere venduti ma anche impasti da mettere in forno, uova fresche sul piano di granito, mele intere, a fette, pelate….ideali per preparare una fragrante e casereccia crostata alle mele ! Alle pareti sono affissi dei manifestini e dei quadretti tipici dell’epoca, che sono riuscita a trovare grazie a delle “figurine” che una volta erano fenomeno di collezione da parte delle nostre massaie. La realizzazione dei cibi in miniatura con le paste sintetiche rappresenta per me, oltre che un divertimento, una vera e propria sfida : per imitare fedelmente il cibo che quotidianamente è presente sulle nostre tavole occorre osservarlo con occhi diversi, studiarlo nelle forme, nei colori e nei volumi, cercando di individuare i materiali che possono essere utilizzati per realizzarli nella maniera più fedele possibile alla realtà. Questo progetto riproduce dolciumi di diverso tipo e dimensione, ma ovviamente si possono creare ambientazioni con cibi salati (salumi e formaggi) ma anche frutta e verdura, primi e secondi piatti; l’elenco è davvero infinito, basta dare spazio alla fantasia e avere tanta, tanta pazienza per preparare i vostri mini-cibi ! 

Qualche consiglio e trucchetto : 

1) Mantenete sempre le mani, gli attrezzi e il piano di lavoro perfettamente puliti e conservate gli scarti di pasta sintetica avvolti nella pellicola trasparente per alimenti, per evitare che raccolgano ogni tipo di impurità presente.

2) Se dovete tagliare delle fette di pasta sintetica prima della cottura, è opportuno far riposare i minicibi in frigorifero per almeno un’ora, in questo modo il taglio sarà più preciso e la pasta non si deformerà. 

3) Le paste sintetiche si stabilizzano unicamente dopo la cottura, anche nel forno di casa o, se preferite, in un banale fornetto scalda brioche che arrivi alla temperatura di 120°.

4) E’ bene cuocere i minicibi appoggiati su una piastrella di ceramica, ma se volete evitare che la parte di pasta sintetica a contatto con essa rimanga lucida dopo la cottura, stropicciate un pezzo di carta da forno e fatevi cuocere le vostre miniature sopra. 

5) Le paste sintetiche diventano dure come la ceramica dopo cotte, se lasciate crude e ben conservate rimangono morbide per anni !

6) Le paste sintetiche si possono colorare con pigmenti, colori acrilici, colori ad olio e possono essere miscelate con semi, cereali, pietruzze, spezie e quant’altro che possa sopportare la cottura in forno: la plastica è tassativamente da evitare !